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Se è la prima volta che ti interfacci alla nozione di content marketing potresti domandarti se è la soluzione che meglio si adatta alla tua azienda, e magari cercare degli esempi per capire di cosa si tratta.

Per esperienza posso dirti che tutte le aziende hanno qualcosa di interessante da dire di sé, ma spesso non ne sono consapevoli.

L’abilità di un content strategist è anche quella di valorizzare i punti di forza che agli occhi di chi lavora non sono così interessanti, ma per il pubblico possono rivelarsi curiosi ed utili. 

Voglio illustrarti alcuni case studies di successo che hanno impiegato il content marketing per far fiorire la propria attività! 

Ospitalità: la Guida Michelin e Airbnb

Tutti conosciamo questi due servizi ormai diventati storici. 

La Guida Michelin non è solamente una pubblicazione che parla di ristoranti, assegnando ad ognuno un punteggio di valore. La pubblicazione ufficiale parla della storia delle città che attraversa, aggiunge mappe ed infografiche, intervista ristoratori ed esperti dell’hotellerie. Letteralmente parla al pubblico offrendogli informazioni al contempo utili ed interessanti, intercettando un mercato di possibili interessati sempre più vasto e variegato. 

Airbnb ha fatto qualcosa di molto simile, ma in modo più popolare e democratico. Certamente la funzione principale dell’azienda è mettere in contatto affittacamere e turisti, permettendo di prenotare la stanza o l’appartamento scelto. 

Ma sicuramente hai notato che la sezione “blog” del sito è enorme. Comprende guide turistiche, percorsi suggeriti, recensioni di attrazioni e musei, suggerisce ristoranti e attività, intervista host e clienti.

Anziché affidarsi ad una strategia fredda e brusca (“Queste sono le stanze disponibili: scegline una e prenotala”) guida il cliente alla scoperta di un luogo sconosciuto. Di nuovo, la strategia unisce utilità e curiosità dei contenuti. Ed è per queste ragioni che il sito è diventato un’istituzione tanto sfruttata. 



Cosmetica: NYX Cosmetics e Fenty Beauty

Parliamo di cosmetici e facciamolo pensando a due aziende che hanno, a loro modo, rivoluzionato la pubblicità della bellezza. 

NYX Cosmetics e Fenty Beauty, l’azienda di cosmetici della cantante Rihanna, sono divise da un’enorme divario in fatto di costi: la prima offre prodotti di fascia media, la seconda di fascia elevata. Eppure, hanno sfruttato una strategia simile: cioè quella dell’inclusività

Entrambe le società usano modelle di ogni etnia: caucasiche, nere, asiatiche, indiane. Hanno previsto gamme di colori che valorizzino tutti i visi, perché nessuno si senta escluso dal concetto di cura di sé. Negli e-shop inseriscono foto di ogni modella, così che ogni acquirente possa confrontarsi con lei e capire quale sia la sfumatura giusta per sé, per non sbagliare l’acquisto. Inoltre hanno attivato servizi di consulenza personalizzata per aiutare i clienti a scegliere con più tranquillità i prodotti che preferiscono e post social e blogging che forniscano istruzioni d’uso dettagliate ma facili da replicare. 

Di più: hanno esteso il concetto di cosmetica anche agli uomini, incitando le persone ad esprimersi attraverso il trucco, anziché a camuffarsi. 

Ancora: intervistano influencer e truccatori, che danno suggerimenti utili agli utenti e agli acquirenti. 

Ancora di più: dialogano con i clienti. Ogni anno NYX Cosmetics apre una competizione di trucco creativo a cui tutti possono partecipare, VIP e NIP. 

La strategia evidentemente funziona, perché crea un vincolo stretto ed emotivamente significativo con gli utenti, professionisti ed amatoriali, che unisce sempre ed inderogabilmente utilità e curiosità

La lezione sulla costanza : Apple e Samsung

Analizziamo ora due colossi della tecnologia: Apple e Samsung. 

Tre fattori risaltano sui loro profili social: 

  • Incentivano il confronto con gli utenti. Fanno domande e chiedono risposte, usano le stories di Instagram per fare sondaggi, curiosi, divertenti ed utili, indicono contest. 
  • Usano volti noti. Specie per attrarre il pubblico più giovane, le aziende non possono esimersi dallo sfruttare gli influencer, personaggi noti che usino il proprio volto per pubblicizzare un prodotto. Il legame stretto che queste personalità creano con il proprio pubblico attira irresistibilmente gli utenti sul prodotto o il servizio offerto.
  • Pubblicano regolarmente. Non necessariamente ogni giorno, come post o sui blog: foto e articoli possono essere un po’ più dilazionati, se di qualità. Però le stories sono un flusso continuo che accompagna giornalmente gli utenti offrendo contenuti interessanti. 

Se la lezione della costanza online è stata imparata da aziende che hanno solo relativamente bisogno di pubblicità per farsi conoscere, pensa a quanto è fondamentale per le piccole società che vogliono farsi scoprire. 

Come vedi, ogni azienda può sfruttare favorevolmente le strategie del content marketing. Ho scelto per te case studies di grandi aziende, ma un’accurata pianificazione e la modulazione dei contenuti permette di valorizzare anche le società più piccole. 

Tutto sta nella creazione di un piano editoriale che rispetti l’identità dell’azienda eppure attragga i consumatori. La forza del content marketing è senza dubbio nella sua versatilità: è impossibile non avere nulla di interessante da comunicare e non trovare una forma adeguata al tuo pubblico!