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La parola stessa ce ne dà l’idea: l’alberatura di un sito non è altro che l’ossatura, o in parole “del mestiere”, la struttura e l’organizzazione dei suoi contenuti tramite uno schema grafico che li divide, appunto, in “rami”:

  • Home page
  • Macro-argomenti
  • pagine secondarie
  • pagine di prodotto
alberatura sito
un esempio di alberatura standard per un sito internet

Non è da confondere con il menù di navigazione del sito, che è invece un elemento molto importante della home page ma non un sinonimo della struttura.

Facciamo prima un piccolo passo indietro: è importante partire avendo chiaro il nostro obiettivo di business, quale strategia di digital marketing applicare e soprattutto a chi ci stiamo rivolgendo, qual è cioè il nostro target.

Da questa analisi possiamo iniziare a pensare alla struttura del nostro sito. L’immagine di una matrioska dovrebbe facilitarne la visualizzazione mentale (in alternativa a quella dell’albero!), dai macro-contenuti ai più piccoli che si trovano all’interno.

Ma nella pratica, come si fa l’alberatura di un sito?

Esistono dei tool che si possono utilizzare per creare l’architettura di un sito e quelli gratuiti sono:

  • CANVA: è un tool grafico molto facile da usare e da personalizzare. È gratuito nella versione basic, ma pagando un abbonamento si può accedere a funzionalità più specifiche.
  • COOGLE: utile per la realizzazione di mappe concettuali digitali. È uno strumento di Google Drive e può essere condiviso con altri collaboratori se si lavora a più mani nello stesso progetto. Ha un limite di gratuità: le prime tre mappe sono gratuite, poi si dovrà pagare un abbonamento per maggiori funzionalità.

Perché la struttura sia efficace, dobbiamo renderla il più chiara e lineare possibile, deve mettere ordine sia nei contenuti che nei collegamenti interni alle varie pagine, facilitando i percorsi di navigazione al cliente.

Chi si interfaccia con il nostro sito, deve trovare facilmente le informazioni di cui ha bisogno, deve fruirne nel modo più fluido, intuitivo e semplice possibile, con pochi clic.

Dobbiamo perciò considerare due ottiche:

  • la User Experience, cioè l’attenzione al nostro cliente e alla facilità con cui potrà godere del nostro sito
  • la SEO, cioè l’attenzione al motore di ricerca, vale a dire quanto il nostro sito “piace” a Google

L’attenzione che si deve considerare lato cliente è proprio quella della sua “esperienza”, la User Experience (UX) appunto: è fondamentale che nella home page ci sia tutto quello che può interessargli, esattamente come in una vetrina. Deve riconoscere il suo bisogno e successivamente trovare subito la risposta.

Non possono mancare sezioni come Chi Siamo, dove viene spiegata subito l’identità della nostra azienda compreso dove può trovarci (mappe e contatti), eventuali promozioni limitate nel tempo, le ultime news inserite nel nostro blog, le Call To Action (CTA), come l’iscrizione alla Newsletter o l’invito a lasciare una recensione o eventuali suggerimenti. È importante che le varie sezioni siano ben collegate tra loro (internal linking) di modo che spostarsi da una pagina all’altra sia per il cliente la cosa più naturale e veloce possibile.

Più agile sarà il suo percorso tra i nostri contenuti e più il motore di ricerca riterrà qualitativamente attendibile il nostro sito.

La pianificazione di una strategia SEO per ogni pagina web, oltre alla chiarezza dei contenuti e di come sono sistemati, semplificherà l’analisi degli spider del motore di ricerca e ne favorirà di conseguenza

  • il ranking, cioè la valutazione e catalogazione dei contenuti stessi da parte del motore di ricerca
  • e l’indicizzazione dell’URL, cioè il posizionamento dell’indirizzo web nella SERP del motore di ricerca

Come si ottimizza una pagina web in ottica SEO?

La base da cui partire è l’analisi delle parole chiave per le quali vogliamo essere trovati in un motore di ricerca. È utile fare una lista di parole che rappresentano la nostra azienda o il prodotto che offriamo, che non manchino nei contenuti del nostro sito. In questo modo ci sarà più facile individuare i macro-argomenti di cui sopra e metterli in relazione tra loro, con le pagine correlate e quelle di prodotto.

Per analizzare quali keyword sono più utili di altre, ci sono alcuni strumenti da poter utilizzare:

  • Google Keyword Planner: analizza la prestazione di una parola chiave nel motore di ricerca ed inoltre ne suggerisce di diverse e alternative
  • Google Search Console: permette di monitorare la prestazione del sito

Infine, per essere chiari, cosa significa cosa: un po’ di sigle

SEO: Search Engine Optimization dove con il termine “ottimizzazione” ci si riferisce a tutte le azioni di analisi ed attività che si compiono per favorire la buona indicizzazione ed il posizionamento di un contenuto o informazione in un motore di ricerca.

SERP: Search Engine Results Page, letteralmente la pagina dei risultati del motore di ricerca, cioè i risultati che Google ci propone quando ne interroghiamo la ricerca con un termine o quesito.

SPIDER: è il software di un motore di ricerca che analizza in modo automatizzato i contenuti di una rete e li cataloga sotto ad un indice, con lo scopo di riconoscerli e poterli recuperare in caso di necessità.  Viene anche chiamato Crawler o Robots o Googlebot nel caso specifico di Google (bot sta per script, cioè un programma automatizzato). Effettivamente si può dire che è uno dei super poteri di un motore di ricerca!

RANKING: è la valutazione che il motore di ricerca assegna ad una pagina web, un punteggio che sta a significare il livello di considerazione che il motore ha dei contenuti, secondo la specificità delle parole chiave. Più alto è il valore di ranking, più alta sarà la probabilità del sito di apparire tra i primi risultati nel motore di ricerca.